Sindrome del burnout: prevenirla e curarla

sindrome del burnout

Se ne sente parlare sempre più spesso e pare si diffonda ogni giorno di più: la sindrome da burnout è una caratteristica ormai intrinseca delle nostre società, dovuta al modo in cui funziona il mercato del lavoro, sempre più incentrato sulla produttività e sempre meno sul benessere dei lavoratori. Si tratta di una condizione diversa dallo stress e dall’esaurimento, che nasce da diverse concause e che può provocare stati depressivi. Solo approfondendone la natura e le cause, e prendendosi cura di sé, si può sconfiggere questa sindrome tanto diffusa.

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Cos'è la sindrome del burnout

“Bruciato”, “esaurito”, “scoppiato”: è questa la traduzione letterale dall’inglese della sindrome di burnout. Per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la sindrome del burnout, che emerge a seguito di prolungati momenti di stress lavorativo correlato mal gestiti, si caratterizza con tre dimensioni specifiche:

  • sensazione di scarsa energia (“sentirsi esausti”);
  • sensazione di distacco dal proprio lavoro, con generale pessimismo e forte cinismo;
  • riduzione significativa nell’efficacia professionale.

Il termine è comparso negli anni Trenta per descrivere, in ambito sportivo, gli atleti che dopo aver ottenuto alcuni successi non erano più in grado di mantenere le performances attese. Viene poi ripreso negli anni Settanta dallo psicologo tedesco Herbert Freudenberger e dalla psichiatra americana C. Maslach, per descrivere stati di esaurimento psico-fisico nelle “professioni di aiuto” (cioè caratterizzate dall’assistenza a persone in elevate situazioni di disagio fisico o psichico, accompagnate da particolari tensioni emotive e situazioni di stress, come in ambito medico, sociale, psicologico ecc). Ad oggi, soprattutto con il mutamento sociale e lavorativo vissuto a causa della pandemia, la sindrome del burnout può potenzialmente comparire in ogni contesto lavorativo. Saperla riconoscere è importante per evitare il suo aggravarsi e migliorare la qualità della vita.

Cosa può causare il burnout

Sono molteplici fattori che possono contribuire all’insorgenza della sindrome di burnout e, solitamente, si riscontrano più cause contemporaneamente. Per citarne alcune:

  • eccessivi carichi di lavoro ai quali non si riesce a far fronte;
  • presenza di un clima aziendale “tossico” (con scarsa o assente componente relazionale positiva con i colleghi);
  • scarsa equità (reale o percepita), per cui i riconoscimenti e gli stipendi non sono adeguati alle responsabilità e ai risultati ottenuti;
  • bassa autonomia nella gestione del proprio lavoro (da orari rigidi a organizzazione vera e propria del lavoro).

Tutte queste cause caratterizzano un’organizzazione aziendale e lavorativa che non promuove e protegge il benessere dei propri dipendenti e, senza prevenzione e attenzione, i cambiamenti necessari sono difficilmente raggiungibili. Riconoscere il contesto lavorativo in cui si è inseriti è un elemento chiave per poterlo affrontare e per trovare soluzioni di coping.

Quali sono i sintomi del burnout

I sintomi del burnout possono essere di diversa natura: fisica, emotiva e comportamentale.

Sintomi fisici, forse più facilmente riconoscibili e identificabili:

  • sensazioni di stanchezza e affaticamento per la maggior parte del tempo (“sentirsi prosciugati”);
  • stati influenzali più frequenti (le difese immunitarie si abbassano in stato di burnout);
  • mal di testa o dolori muscolari più frequenti;
  • significativi cambiamenti nel pattern del sonno;
  • peggioramento nelle abitudini alimentari (inappetenza, difficoltà digestive ecc).

Sintomi emotivi, sensazioni negative e opprimenti:

  • sensazione di sconfitta, assenza di speranza;
  • solitudine profonda, caratterizzata dalla sensazione di essere incompresi da tutti;
  • assenza di motivazione o di qualsiasi spinta al cambiamento;
  • assenza di soddisfazione personale o gratificazioni esterne;
  • generale percezione negativa e pessimista.

Sintomi comportamentali:

  • isolamento;
  • procrastinazione;
  • tendenza a scaricare la frustrazione sugli altri;
  • inclinazione a diventare approssimativi verso gli impegni lavorativi (orari, scadenze ecc).

Qual è la differenza tra stress lavorativo correlato e burnout

Se è vero che alla base del burnout risiede un livello molto alto di stress, i due fenomeni sono decisamente diversi.

Il concetto di stress è tipicamente associato al “troppo”: troppi impegni, troppe scadenze, troppe persone da accontentare, troppi ruoli nella propria vita (genitore, professionista, fratello/sorella, figlio, amico/a, ecc). Questo stesso concetto può essere applicato anche al mondo lavorativo: troppe riunioni, troppe priorità, troppe persone che fanno richieste (report, attività, commissioni ecc) o chiedono aiuto. Esistono addirittura livelli – diversi per ogni individuo – di “stress positivo”, che inducono quella quota di sfida alta abbastanza da permettere di rendere al meglio e conferire un pizzico di adrenalina, ma che sono tendenzialmente controllabili per quasi tutto il tempo.

Il Burnout è, invece, associato al concetto opposto, ossia al “non abbastanza”. Essere vittime della sindrome del burnout comporta sentirsi fisicamente e mentalmente esausti, non avere motivazione e non trovare nulla importante. Si associa a un livello di distacco che non è presente quando si vive una situazione di stress lavorativo.

La tabella di seguito può aiutare a leggere meglio le differenze tra stress e burnout:

STRESS BURNOUT
Alto coinvolgimento Basso coinvolgimento
Forti risposte/reazioni emotive Basse/“smussate” reazioni emotive
Senso di urgenza Senso di rinuncia
Può causare stati di ansia Può portare a uno stato depressivo
Sensazione di controllo che aiuta a gestirlo Sensazione di essere totalmente sopraffatti

Qual è la differenza tra Workaholism e Burnout

Un Workaholic è un “maniaco del lavoro” – termine coniato, sempre negli anni Settanta, per identificare una persona che ha il bisogno di lavorare incessantemente. Un workaholic non riesce a smettere di pensare al lavoro, e questo pensiero influisce sulla sua intera vita e sulla sua salute. Non c’è spazio per altro e, con il progredire della tecnologia, è sempre in grado di lavorare grazie a smartphone, tablet e altri strumenti. Esistono diversi comportamenti che possono aiutare a identificare una persona workaholic: cerca costantemente più tempo per lavorare (a discapito di qualsiasi altra attività come sport, hobby ecc), parla sempre di lavoro (anche in contesti in cui non sarebbe rilevante), è stressata se non può lavorare, trascura la cura di sé mettendo a rischio la propria salute.

Mentre un workaholic fa del lavoro il centro della sua vita, seguendo spesso ritmi elevatissimi che richiedono un livello di energia alto, una persona con sindrome di burnout non riesce più a lavorare con efficacia ed efficienza, sentendosi “spenta” e completamente distaccata.

Quattro consigli pratici per uscire dal burnout

La sindrome del burnout comporta uno stato psico fisico che influenza negativamente tutti gli aspetti salienti dell’esistenza di una persona. Per rimediare, è importante mettere in pratica alcuni consigli pratici, che aiutano a ritrovare un equilibrio più sano in tutti gli aspetti della vita.

  1. Prenderne atto il prima possibile è cruciale per poter “pianificare” gli interventi che possono aiutare a uscirne.
  2. Cercare aiuto è sicuramente un passo nella direzione giusta: un coach, un amico, uno psicologo, parlarne con qualcuno aiuta sicuramente a identificare possibili soluzioni.
  3. Prendersi più cura di sé stessi aiuta a recuperare un equilibrio: dall’alimentazione bilanciata all’esercizio fisico, dai cicli del sonno più regolari alla meditazione (o yoga), tutti strumenti che rimettono l’individuo e il suo benessere al centro, e aiutano a ridurre i sintomi della sindrome del burnout.

Identificare i fattori che causano più stress lavorativo, infine, consente di ridurne la propria esposizione. Sapere cosa genera più stress aiuta nel riprendere il controllo della propria vita, e a focalizzare le proprie energie sulle attività che invece sono più positive.

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Bibliografia

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Sirigatti, C. Stefanile, E Menoni (1988), Sindrome di burnout e caratteristiche di personalità, Bollettino di psicologia applicata, 187-188, 55-64.

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Nagoski, A. Nagoski (2019), Burnout: The secret to solving the stress cycle

Pellegrino, G. Esposito (2019), Burn-out, mobbing e malattie da stress. Il rischio psico-sociale e lo stress lavoro-correlato

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Sitografia

Burnout and post-traumatic stress disorder: Dr. Geri Puleo (https://www.youtube.com/watch?v=hFkI69zJzLI)

The Burnout Gamble (https://www.youtube.com/watch?v=iEjukHJybm8)

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