Stress

Eustress e Distress: come riconoscere stress buono e cattivo

In un mondo sempre più frenetico, lo stress è diventato un compagno costante per molti di noi. Anche se spesso frainteso, non è necessariamente un nemico da combattere. In realtà, può addirittura essere un alleato, se compreso e gestito correttamente. In questo articolo, esploreremo insieme come riconoscere e gestire efficacemente i diversi tipi di stress (eustress e distress), per poter affrontare la vita con una visione più equilibrata e consapevole. Ne scopriremo le cause e le manifestazioni e approfondiremo come prevenirlo, fornendo strumenti utili per migliorare la qualità della nostra vita.

Lo stress è una risposta naturale del nostro corpo alle situazioni che percepiamo come difficili o minacciose. Ma non si tratta di un fenomeno univoco, quanto piuttosto di un’interazione complessa tra mente e corpo, che ci aiuta ad adattarci alle diverse situazioni che incontriamo nella vita. Quando ci troviamo di fronte a una sfida, il nostro sistema nervoso si attiva, rilasciando ormoni come l’adrenalina e il cortisolo. Questi ormoni ci preparano ad affrontare la situazione, aumentando la frequenza cardiaca, la pressione sanguigna e la concentrazione di zuccheri nel sangue.

Sebbene si possa pensare allo stress come a qualcosa di negativo, è importante ricordare che una certa quantità di stress è necessaria per il nostro benessere e per affrontare le sfide quotidiane. Tuttavia, quando lo stress diventa eccessivo o prolungato, può avere effetti negativi sulla nostra salute fisica e mentale.

Per affrontare al meglio le difficoltà della vita, è cruciale comprendere che esistono due tipi principali di stress: l’eustress (stress buono) e il distress (stress cattivo). Questa distinzione ci aiuta a identificare come il nostro corpo reagisce alle varie situazioni e a gestire meglio il nostro benessere generale.

L’eustress è il cosiddetto “stress buono”, che ci motiva a superare le sfide e a migliorare le nostre abilità. Esso emerge quando affrontiamo situazioni che ci spingono a dare il meglio di noi, come imparare una nuova abilità, raggiungere un obiettivo personale o affrontare una sfida lavorativa. L’eustress aiuta a crescere e a svilupparsi, mantenendo un equilibrio tra le sfide che incontriamo e le risorse a nostra disposizione per farvi fronte.

Al contrario, il distress è lo “stress cattivo”, che può essere dannoso per il nostro benessere fisico e mentale. Esso emerge quando le situazioni che affrontiamo sono troppo intense, prolungate o difficili da gestire, portandoci a sentirci sopraffatti e incapaci di adattarci. Il distress può manifestarsi in vari modi, con problemi di salute, disturbi del sonno, ansia e depressione.

Riconoscere l’eustress è fondamentale per sfruttare al meglio le opportunità di crescita e sviluppo personale. Di seguito, alcuni segni e situazioni che possono indicare la presenza di eustress.

  1. Sensazione di entusiasmo e motivazione: l’eustress spesso si manifesta come una sensazione di eccitazione e di energia positiva, spingendoci a superare le sfide e a raggiungere i nostri obiettivi.
  2. Aumento delle prestazioni: quando sperimentiamo eustress, le nostre prestazioni migliorano, poiché siamo in grado di concentrarci meglio sul compito e di lavorare in modo più efficiente.
  3. Creatività e problem solving: l’eustress può stimolare la nostra creatività e la capacità di trovare soluzioni innovative ai problemi, aiutandoci a superare gli ostacoli con successo.
  4. Sviluppo di nuove abilità: l’eustress ci spinge a imparare e a sviluppare nuove competenze, contribuendo alla nostra crescita personale e professionale.
  5. Situazioni a breve termine e gestibili: infine, l’eustress si verifica spesso in situazioni che sono temporanee e gestibili, come prepararsi per un esame, presentare un progetto o partecipare a un evento sociale.

Per riconoscere l’eustress, è importante prestare attenzione ai segnali del nostro corpo e delle nostre emozioni, e riflettere sulle situazioni in cui ci sentiamo messi alla prova in modo positivo e costruttivo. Riconoscere e apprezzare l’eustress può aiutarci a sfruttare il suo potenziale per migliorare la nostra vita e il nostro benessere.

Il distress è lo “stress cattivo”. Esso può avere effetti negativi sulla nostra salute fisica e mentale. Riconoscerne i segni è, dunque, essenziale per prevenire problemi a lungo termine e per gestire efficacemente lo stress. Di seguito, alcuni indicatori che possono aiutarti a identificare il distress.

  1. Sensazione di sopraffazione e ansia: il distress spesso provoca un senso di costante preoccupazione, ansia e difficoltà nel rilassarsi o allontanarsi dai pensieri negativi.
  2. Problemi di salute fisica: il distress può manifestarsi attraverso sintomi fisici come mal di testa, dolori muscolari, disturbi digestivi, affaticamento cronico e indebolimento del sistema immunitario.
  3. Difficoltà nel sonno: il distress può causare insonnia o problemi di qualità del sonno, rendendo difficile riposare adeguatamente e recuperare le energie.
  4. Cambiamenti nell’umore: il distress può portare a umore depresso, irritabilità, frustrazione e difficoltà nel gestire le emozioni, influenzando negativamente i rapporti interpersonali.
  5. Ritiro sociale e isolamento: quando si sperimenta il distress, si può avere la tentazione di ritirarsi dalle attività sociali e di isolarsi dagli altri, diminuendo il sostegno sociale e peggiorando la situazione.
  6. Difficoltà di concentrazione e diminuzione delle prestazioni: il distress può influire negativamente sulla capacità di concentrarsi, prendere decisioni e lavorare in modo produttivo, causando un calo delle prestazioni a scuola o sul lavoro.

Per riconoscere il distress, è importante monitorare attentamente le proprie emozioni, i sintomi fisici e i comportamenti. Prestare attenzione a questi segnali e affrontarli tempestivamente può aiutare a prevenire problemi più gravi e a migliorare il proprio benessere generale.

Per prevenire e gestire il distress, è fondamentale adottare un approccio olistico che comprenda vari aspetti della tua vita. In primo luogo, cerca di identificare le fonti di stress e rifletti sulle cause, valutando se è possibile modificarle o eliminarle. Imposta dei limiti e impara a dire “no” quando ti senti sopraffatto dalle richieste altrui. Proteggere il tuo tempo e le tue energie ti aiuterà a prevenire il distress.

La pianificazione e l’organizzazione del tempo sono essenziali per ridurre lo stress. Stabilisci delle priorità e organizza le tue attività in modo da affrontare le sfide con maggiore serenità. Mantieni uno stile di vita sano, seguendo una dieta equilibrata, praticando regolare attività fisica e dormendo a sufficienza. Uno stile di vita salutare è fondamentale per prevenire e gestire il distress.

Impara e applica tecniche di rilassamento come la respirazione profonda, la meditazione, lo yoga o il training autogeno. Questi metodi possono aiutare a ridurre il distress e a migliorare il tuo benessere generale. Cerca anche supporto sociale condividendo i tuoi sentimenti e le tue preoccupazioni con amici, familiari o colleghi. Il sostegno sociale è essenziale per far fronte al distress e per sentirsi compresi e sostenuti.

Identifica le strategie di coping che funzionano meglio per te, come parlare con qualcuno, dedicare tempo agli hobby o scrivere un diario. Utilizzare queste strategie può aiutare a gestire il distress e a trovare sollievo. Infine, se il distress persiste e interferisce con la tua vita quotidiana, potrebbe essere utile cercare l’aiuto di un professionista. Un esperto può fornirti strumenti e strategie per affrontare il distress in modo più efficace.

Adottando questi suggerimenti e strategie, sarà possibile prevenire e gestire il distress, migliorando la qualità della tua vita e il tuo benessere generale.

Bibliografia

Yaribeygi H, Panahi Y, Sahraei H, Johnston TP, Sahebkar A. (2017), The impact of stress on body function: A review, Excli Journal.

Schneiderman N, Ironson G, Siegel SD. (2005), Stress and health: psychological, behavioral, and biological determinants, Annu Rev Clin Psychol.

Habib, K. E., Gold, P. W., & Chrousos, G. P. (2001), Neuroendocrinology of stress, Endocrinology and Metabolism Clinics, 30(3), 695-728.

Nel caso tu abbia una segnalazione su un contenuto di questo articolo puoi scrivere se vuoi a info@contactu.it

Saremo lieti di ascoltare cosa hai da dirci.