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Gaslighting: cos’è, esempi concreti e come difendersi

Il termine gaslighting è diventato negli ultimi anni sempre più diffuso, sia nei contesti clinici che nel linguaggio comune. Si utilizza per descrivere un insieme di comportamenti manipolatori che portano una persona a dubitare di sé stessa, della propria memoria, delle proprie percezioni e persino della propria sanità mentale.

Nonostante il concetto sia oggi conosciuto da molti, chi ne è vittima spesso fatica a riconoscerlo mentre lo vive, proprio perché la strategia di chi mette in atto il gaslighting è sottile, progressiva e, per certi versi, invisibile.

Parlare di gaslighting significa parlare di relazioni, di potere e di controllo, ma anche di fragilità che possono essere sfruttate e trasformate in leve di manipolazione. È un fenomeno che può avvenire in ambito sentimentale, familiare, professionale o sociale, e che ha conseguenze profonde sul benessere psicologico di chi lo subisce. Riconoscerlo diventa quindi non solo un atto di consapevolezza, ma un passaggio fondamentale per spezzare il circolo vizioso che lo alimenta.

Riconoscerlo diventa quindi non solo un atto di consapevolezza, ma un passaggio fondamentale per spezzare il circolo vizioso che lo alimenta.

Cos’è il gaslighting: definizione e significato psicologico

Il termine deriva da un’opera teatrale degli anni ’30, Gas Light, e dalla successiva trasposizione cinematografica, in cui un marito manipola la moglie fino a farle credere di stare impazzendo, tra cui il celebre episodio delle luci a gas che si affievoliscono, negato sistematicamente da lui (1).

Da qui, la parola è diventata metafora di una forma di abuso psicologico che ha come scopo principale quello di destabilizzare l’altro.

Il gaslighting non è un semplice conflitto, né un malinteso occasionale. Quali sono quindi le principali caratteristiche del gaslighting?

  • Negazione costante: il manipolatore nega fatti evidenti, ricordi condivisi o emozioni manifestate dall’altro.
  • Distorsione della realtà: viene offerta una versione alternativa degli eventi, che ribalta la percezione della vittima.
  • Svalutazione e ridicolizzazione: i dubbi e le emozioni di chi subisce vengono minimizzati o resi oggetto di scherno.
  • Isolamento: progressivamente la vittima viene indotta a dubitare anche delle conferme esterne, fino a dipendere quasi esclusivamente dalla visione del manipolatore.


A differenza di altre forme di conflitto relazionale, il gaslighting mira alla disintegrazione della sicurezza interna della persona. È una forma di abuso psicologico che lavora nel tempo, erodendo lentamente le basi della fiducia in sé (2).

Gaslighting nelle relazioni: esempi, frasi tipiche e segnali da riconoscere

Il gaslighting non segue sempre un copione rigido, ma si sviluppa attraverso dinamiche ricorrenti. Nelle relazioni sentimentali, ad esempio, può iniziare in modo quasi impercettibile. All’inizio c’è spesso una fase di idealizzazione: il partner manipolatore si mostra attento, premuroso, persino eccessivamente presente.

Questo serve a creare fiducia e dipendenza. Poi, gradualmente, iniziano i piccoli episodi: frasi come “ti stai inventando tutto”, “sei troppo sensibile”, “hai una memoria pessima”. A prima vista possono sembrare osservazioni innocue o battute, ma col tempo diventano strumenti per minare la percezione della vittima.

Nelle famiglie, il gaslighting può assumere la forma di un genitore che nega episodi di violenza o di trascuratezza, facendo sentire il figlio inadeguato o “sbagliato” per averli ricordati. Sul luogo di lavoro, un superiore può negare decisioni prese insieme, scaricare responsabilità sugli altri o far passare per incompetente un collaboratore che invece ha agito correttamente (3).

Un aspetto comune è la ciclicità: momenti di svalutazione si alternano a momenti di apparente vicinanza, creando confusione. La vittima, disorientata, cerca di adattarsi sempre di più alle richieste del manipolatore, rinunciando gradualmente alle proprie certezze.

Le conseguenze psicologiche su chi lo subisce

Le conseguenze del gaslighting sono profonde e spesso sottovalutate. Non si limitano a un temporaneo senso di frustrazione, ma incidono sul nucleo stesso dell’identità della persona. Quali sono le conseguenze psicologiche per chi è vittima del gaslighting?

  • Perdita di fiducia in sé stessi: Dubitando costantemente della propria memoria e delle proprie percezioni, la vittima sviluppa una dipendenza crescente dal manipolatore, perché non riesce più a fidarsi della propria esperienza diretta (4).
  • Ansia e depressione: La continua svalutazione e l’instabilità relazionale alimentano stati d’ansia, paura del giudizio e vissuti depressivi, con sentimenti di impotenza e colpa.
  • Isolamento: Sentendosi incompresa e spesso giudicata, la vittima tende a ritirarsi anche dalle relazioni sane, riducendo così le possibilità di supporto esterno.
  • Disorientamento cognitivo ed emotivo: La persona può arrivare a provare una sorta di confusione cronica, in cui non distingue più cosa sia reale e cosa no, con difficoltà di concentrazione e perdita di energia vitale (5).
  • Somatizzazioni: Il corpo diventa spesso teatro del conflitto interno: insonnia, cefalee, tensioni muscolari, disturbi gastrointestinali possono accompagnare chi vive a lungo in queste condizioni (6).

Nel tempo, il gaslighting non solo logora la fiducia in sé stessi, ma può lasciare ferite simili a quelle di un trauma relazionale complesso.

I principali segnali del gaslighting

Riconoscere il gaslighting è il primo passo per interromperlo. Tuttavia, proprio perché la manipolazione si costruisce sulla confusione, questo riconoscimento non è semplice.

Ecco i principali segnali per riconoscere il gaslighting:

  • Ti senti spesso colpevole senza sapere esattamente perché
  • Pensi di esagerare o di essere “troppo sensibile” perché qualcuno te lo ripete costantemente
  • Dubiti della tua memoria
  • Ti accorgi di nascondere parti di te per evitare critiche o svalutazioni
  • Hai la sensazione di camminare “sulle uova” per non scatenare reazioni nell’altro

Come interrompere la manipolazione e riprendere il controllo

Una volta preso atto del problema, il percorso per uscirne richiede una serie di passaggi:

  • Dare un nome a ciò che accade: Quando i comportamenti manipolatori vengono riconosciuti e nominati, perdono parte del loro potere. La consapevolezza rompe il meccanismo della confusione (7).
  • Rafforzare la propria percezione: Annotare gli episodi, confrontarsi con persone di fiducia, cercare riscontri esterni aiuta a ricostruire un senso di realtà condivisa.
  • Imparare a interrompere il gioco manipolatorio: Il gaslighting si alimenta della reazione della vittima: spiegarsi, giustificarsi, difendersi. Sperimentare risposte brevi, ferme e non giustificative può minare la dinamica di potere (8).
  • Recuperare spazi di autonomia: Coltivare attività personali, relazioni sane e luoghi dove sentirsi liberi diventa fondamentale per ristabilire un senso di sé separato dal manipolatore.
  • Supporto psicologico: Un percorso psicologico aiuta a decostruire i meccanismi interiorizzati e a elaborare le conseguenze emotive. Il lavoro non è solo di “comprensione razionale”, ma di sperimentazione di nuove modalità relazionali che restituiscano sicurezza e padronanza (9).
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Conclusioni: come affrontare il gaslighting

Il processo di uscita dal gaslighting non è immediato, ma ogni passo nella direzione della chiarezza e della fiducia in sé stessi rappresenta un segnale di cambiamento profondo.

Il gaslighting non è solo un insieme di bugie o di manipolazioni occasionali. È una strategia relazionale che mira a confondere e a disarmare psicologicamente l’altro, privandolo della propria bussola interna. La sua forza sta proprio nella sottigliezza: non appare sempre come violenza evidente, ma come una goccia continua che scava nel tempo la fiducia in sé stessi.

Chi lo subisce non è “debole” o “ingenuo”: è spesso una persona che ha investito fiducia, amore o impegno nella relazione, e che proprio per questo fatica a vedere con chiarezza ciò che accade. Riconoscere il gaslighting è un atto di coraggio, perché significa ammettere che ciò che sembrava intimità o cura è in realtà controllo e svalutazione. Il lavoro psicologico, in questi casi, non si limita a spiegare i meccanismi manipolatori.

Si concentra sul restituire alle persone strumenti pratici per riconoscere i segnali, interrompere le dinamiche e rafforzare la fiducia in sé stessi. Ogni passo verso la chiarezza diventa allora non solo un atto di difesa, ma anche un atto di ricostruzione della propria autonomia. Interrompere il ciclo del gaslighting non è soltanto possibile: avviare questo percorso significa aprirsi alla costruzione di relazioni più autentiche, fondate sulla reciprocità, sul rispetto e sulla libertà interiore. È in questa ritrovata chiarezza che la persona può riscoprire la forza di fidarsi di sé e di scegliere legami diversi, sani.

Bibliografia

  1. Stern, R. (2007). The gaslight effect: How to spot and survive the hidden manipulation others use to control your life. Morgan Road Books.
  2. Sweet, P. L. (2019). The sociology of gaslighting. American Sociological Review, 84(5), 851–875.
  3. Abramson, K. (2014). Turning up the lights on gaslighting. Philosophical Perspectives, 28(1), 1–30.
  4. Sarkis, S. (2018). Gaslighting: Recognize manipulative and emotionally abusive people—and break free. Da Capo Lifelong Books.
  5. Dorahy, M. J., & van der Hart, O. (2015). Dissociation and the dissociative disorders in trauma survivors: Implications for clinical practice. Journal of Trauma & Dissociation, 16(1), 1–7.
  6. American Psychiatric Association. (2013). Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders (5th ed.). APA.
  7. Hightower, C. (2017). Recognizing emotional abuse and gaslighting in relationships. Journal of Interpersonal Violence, 32(22), 3511–3534.
  8. Nardone, G., & Balbi, E. (2011). Solcare il mare all’insaputa del cielo. Ponte alle Grazie.
  9. Brand, B. L., & Loewenstein, R. J. (2010). Treatment of dissociative disorders and trauma-related conditions: Practical guidelines. Journal of Trauma & Dissociation, 11(4), 383–401

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