Come aiutare una persona che soffre di disturbi alimentari

come aiutare una persona che soffre di disturbi alimentari

I Disturbi del Comportamento Alimentare, noti anche come DCA, sono un tipo di patologie psicologiche che colpisce un gran numero di persone in tutto il mondo. I DCA comprendono disturbi come l’anoressia nervosa, la bulimia nervosa, il disturbo da binge eating e altri disturbi alimentari. Queste malattie sono caratterizzate da un rapporto problematico con il cibo e con la percezione del proprio corpo, che può portare a gravi conseguenze per la salute fisica e mentale.

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Cosa sono i Disturbi del Comportamento Alimentare

A differenza di quanto si crede, i DCA non sono solo una questione di alimentazione. Sono condizioni complesse che coinvolgono molteplici fattori, tra cui l’ansia, la depressione, la pressione sociale e culturale, la genetica e la biologia. La loro complessità ne rende difficile il trattamento, tuttavia è possibile intervenire in modo efficace. Una corretta diagnosi e un trattamento multidisciplinare possono aiutare le persone a superare i loro DCA e a vivere una vita più sana e soddisfacente.

Non c’è da sottovalutare l’importanza di sensibilizzare l’opinione pubblica sui DCA e sulla necessità di prevenire e trattare questi disturbi. Il riconoscimento precoce dei sintomi e la disponibilità di trattamenti efficaci possono fare la differenza nella vita di chi soffre di un DCA.

Quali sono i principali disturbi alimentari

Esistono vari tipi di disturbi alimentari che possono causare problemi di salute e benessere mentale. Tra questi, l’anoressia nervosa rappresenta uno dei disturbi più noti. Chi ne soffre limita drasticamente l’apporto calorico giornaliero, spesso fino a livelli pericolosi, e vive con una forte paura di aumentare di peso. Inoltre, l’aspetto fisico è fonte di grande preoccupazione e l’immagine corporea è spesso distorta.

Altri disturbi alimentari tra i più conosciuti sono la bulimia nervosa e il disturbo da binge eating. Chi soffre di bulimia nervosa ha episodi ricorrenti di abbuffate, seguiti da comportamenti compensatori come il vomito autoindotto o l’uso di lassativi per evitare di aumentare di peso. Il disturbo da binge eating, invece, si caratterizza per abbuffate incontrollabili senza alcun comportamento compensatorio.

Oltre a questi disturbi principali, esistono altri disturbi alimentari meno noti, come il disturbo da alimentazione incontrollata notturna e il disturbo di evitamento o restrizione alimentare. In ogni caso, il comune denominatore di tutti i DCA è la necessità di un trattamento multidisciplinare che possa affrontare il problema in modo completo ed efficace, tenendo in considerazione i molteplici fattori che contribuiscono al loro sviluppo.

Quali sono i segnali fisici dei DCA

I disturbi del comportamento alimentare (DCA) possono causare una vasta gamma di sintomi fisici, che vanno dal lieve al grave. La natura dei sintomi può variare in base al tipo di DCA e alla gravità del disturbo. In generale, i segnali fisici dei DCA includono cambiamenti nel peso corporeo, nella pressione sanguigna, nella frequenza cardiaca, nella temperatura corporea e nella condizione della pelle.

In caso di anoressia nervosa, ad esempio, il peso corporeo può diminuire notevolmente, portando a una serie di sintomi fisici, tra cui stanchezza, debolezza muscolare, vertigini e svenimenti. La perdita di peso può anche portare a una riduzione della pressione sanguigna e della frequenza cardiaca, aumentando il rischio di insufficienza cardiaca.

Nel caso della bulimia nervosa, i segnali fisici possono invece includere danni ai denti e alla gola a causa del vomito ripetuto, gonfiore addominale e dolori al petto e alla gola. Inoltre, il consumo eccessivo di lassativi può portare a diarrea e disidratazione, mentre il digiuno intermittente può causare stipsi.

Infine, il disturbo da binge eating può portare a un consistente aumento di peso. I segnali fisici possono includere l’obesità, l’aumento della pressione sanguigna, la resistenza all’insulina e il rischio di malattie cardiache e diabete di tipo 2.

Quali sono i segnali psicologici dei DCA

Oltre ai segnali fisici, i disturbi del comportamento alimentare presentano anche segnali psicologici. Tra questi, uno dei più comuni è l’ossessione per il cibo e la preoccupazione costante per il proprio peso e la forma del corpo. Chi soffre di DCA può passare gran parte del proprio tempo pensando al cibo, pianificando cosa mangiare o evitando di mangiare determinati cibi per paura di ingrassare.

Un altro segnale psicologico dei DCA è rappresentato da un forte senso di colpa o vergogna associato all’atto del mangiare, che può portare a comportamenti compensatori come il vomito autoindotto o l’uso di lassativi. In alcuni casi, le persone affette da DCA possono percepirsi come sovrappeso o obese anche se in realtà sono normopeso o addirittura sottopeso.

La depressione e l’ansia sono altre conseguenze psicologiche dei DCA. La pressione costante per mantenere il controllo sulla propria alimentazione e sul proprio peso quasi sempre comporta una grande ansia e stress, che possono a loro volta peggiorare il problema. La depressione può essere scatenata dalla difficoltà a controllare i propri pensieri e comportamenti alimentari, dalla paura di non essere abbastanza magri o dalla perdita di interesse per le attività quotidiane a causa del tempo e dell’energia dedicati all’ossessione per il cibo e la forma del corpo.

Come approcciare una persona che soffre di Disturbi del Comportamento Alimentare

Affrontare il tema dei disturbi alimentari con una persona cara può essere difficile e delicato. È importante innanzitutto capire che il sostegno di amici e familiari è fondamentale per la guarigione di una persona con DCA. Tuttavia, l’approccio deve essere fatto con molta attenzione e sensibilità, evitando di dare giudizi o fare critiche.

Un buon approccio potrebbe essere quello di far capire alla persona che non sei lì per giudicarla, ma che vuoi sostenerla. Dovresti mostrare empatia e ascoltare attentamente, facendo sapere che hai a cuore la sua salute e il suo benessere. Evita di usare frasi del tipo “devi mangiare di più” o “dovresti smettere di fare così tanto esercizio fisico”, poiché potrebbero essere percepite come una critica o un giudizio negativo.

Inoltre, potresti offrire il tuo aiuto per la ricerca di un sostegno professionale. Potresti offrirti di accompagnare la persona affetta da DCA da un medico o un nutrizionista, o di aiutarla nella ricerca di un terapeuta esperto in disturbi del comportamento alimentare.

Ricorda che le persone con DCA spesso si vergognano del loro problema e possono rifiutare l’aiuto. Non scoraggiarti, ma sii paziente e costante nel mostrare il tuo sostegno. Cerca di incoraggiare la persona a cercare aiuto e, se necessario, offriti di accompagnare la persona al primo appuntamento con uno specialista.

In generale, l’approccio deve essere fatto con delicatezza, rispetto e senza giudicare. Offri il tuo sostegno e la tua disponibilità e cerca di aiutare la persona a trovare le risorse necessarie per affrontare la malattia.

Come la psicoterapia può aiutarti

La psicoterapia rappresenta un’opzione efficace per trattare i disturbi alimentari. Uno psicoterapeuta esperto può lavorare con il paziente per identificare le cause sommerse del suo DCA, esplorare i suoi pensieri e sentimenti e sviluppare strategie per gestire i comportamenti alimentari disfunzionali. Ciò potrebbe includere la modifica delle abitudini alimentari del paziente, l’apprendimento di tecniche di rilassamento e la gestione dello stress, nonché l’esplorazione di problematiche psicologiche sottostanti come l’ansia, la depressione o la bassa autostima.

È importante, per il paziente, scegliere uno psicoterapeuta specializzato nei DCA e lavorare insieme a lui o a lei per sviluppare un piano di trattamento personalizzato. Anche se il processo di guarigione può richiedere tempo e impegno, la psicoterapia può aiutare il paziente a recuperare il controllo sulla sua vita e a raggiungere una relazione più sana con il cibo e con sé stesso. Non esiste una soluzione magica per i DCA, ma con il giusto supporto e l’impegno verso il cambiamento, il paziente può superare la malattia e vivere una vita sana e felice.

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Bibliografia

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Sitografia 

https://www.nationaleatingdisorders.org/ consultato il 4/03/2023

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