Ludopatia: origine e trattamento del Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico

La ludopatia rappresenta un problema psico-sociale molto grave e pervasivo dei nostri giorni. È una forma di dipendenza che ha forti ripercussioni su tutti gli aspetti della vita dell’individuo che ne soffre, e che comporta gravi danni anche a livello sociale. In questo articolo, ne analizzeremo meglio le caratteristiche, fornendone una definizione specialistica e chiarendone sintomi, cause e possibili trattamenti.

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Che cos’è il Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico

Quella che viene comunemente definita come ludopatia, nel DSM 5 (APA, 2013) e nell’ambito medico-psicologico, viene identificato come Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico e definito come un comportamento problematico persistente e ricorrente legato al gioco d’azzardo che porta a disagio o compromissione clinicamente significativi.

In parole povere, la ludopatia (dal greco ludo, cioè gioco, e patia, malattia) rappresenta una persistente incapacità di gestire e resistere all’impulso di attuare comportamenti finalizzati al gioco d’azzardo; questi comportamenti sono persistenti e di crescente intensità, e incidono significativamente sulle aree di vita dell’individuo, come famiglia, salute e lavoro, e quindi sul suo funzionamento globale.

La tipologia di gioco di cui si parla consiste in gare, competizioni o eventi il cui esito è incerto, determinato da un certo grado di probabilità (quindi attribuibile al caso e non alle abilità personali) e che implicano la scommessa di denaro (o oggetti di valore).

La familiarità della ludopatia

La ricerca scientifica ci fornisce una stima sulla prevalenza (cioè la sua diffusione nella popolazione) del Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico, che si aggira tra lo 0,4% e il 3,4% negli adulti. Sfortunatamente, i tassi di prevalenza risultano essere più elevati tra adolescenti e studenti universitari, stimati tra il 2,8% e l’8%. Presumibilmente, questi dati rappresentano stime a ribasso rispetto alla reale prevalenza del disturbo nella popolazione, poiché il percorso che porta l’individuo ludopatico all’attenzione dello specialista può essere molto lungo.

Generalmente, l’inizio tipico della ludopatia coincide con la prima adolescenza nella popolazione maschile e più tardivamente in quella femminile, ma, per la maggior parte, il decorso è insidioso: se inizialmente il gioco d’azzardo viene più o meno accettato socialmente, a seguito di eventi di vita stressanti si manifesta una maggiore esposizione al gioco, che diventa sempre più massiccia. Questo processo, se non trattato, esita generalmente in un decorso cronico, con periodi di attività più intensa, soprattutto durante periodi di stress.

Le dipendenze senza sostanza e la relazione tra ludopatia e altre forme di dipendenza

La caratteristica della ludopatia di manifestarsi più intensamente nei periodi di vita caratterizzati da forte stress è solo uno degli indicatori che ci permette di classificare questo disturbo come una dipendenza comportamentale. Infatti, il Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico condivide con le altre forme di dipendenza diversi elementi comuni, che hanno le loro radici nei meccanismi neuronali di base della dipendenza.

In primis, la compulsività e conseguente perdita di controllo: in ogni dipendenza, compresa la ludopatia, l’individuo ha difficoltà a resistere all’impulso di impegnarsi nel comportamento dipendente, sfociando in una perdita di controllo totale. Questo meccanismo è causato dall’eccessiva stimolazione del sistema di ricompensa del cervello: studi neurobiologici suggeriscono che la ludopatia e molte altre dipendenze vedono il coinvolgimento della dopamina, neurotrasmettitore che contribuisce alla sensazione di piacere e al rinforzo del comportamento dipendente. A seguito di continue stimolazioni, il cervello può subire adattamenti neurobiologici a causa della ripetizione del comportamento dipendente, portando a una maggiore tolleranza e a una dipendenza crescente nel tempo.

Inoltre, la ludopatia e le altre forme di dipendenza condividono dei fattori di rischio che incrementano le possibilità di svilupparle. Questi fattori includono: predisposizione genetica, esperienze traumatiche, stress cronico e fattori ambientali.

Infine, le dipendenze (qualunque esse siano) hanno l’effetto di causare problemi sociali e di isolamento per gli individui che ne sono affetti: essi, infatti, possono ritirarsi dal loro circolo sociale, sperimentare problemi lavorativi e finanziari e avere difficoltà nelle relazioni interpersonali.

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Sintomi e cause del Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico

I giocatori che sviluppano una dipendenza dal gioco d’azzardo sembrano, quindi, mostrare alcune caratteristiche psicologiche comuni ad altri tipi di dipendenza: ne sono un esempio l’impulsività o la perdita del controllo. La ludopatia può sfociare anche in sintomi di ansia e forte preoccupazione, accompagnate da pensieri pervasivi sul gioco e sulle esperienze passate o future a esso legate. Non è neanche raro che un individuo ludopatico ricorra ad azioni illegali per ottenere i soldi utili a giocare o a recuperare quanto perso: così facendo, rischia di mettere a repentaglio le sue relazioni sociali, generalmente già ridotte dal massiccio ricorso al gioco d’azzardo. È come se il mondo del ludopatico sparisse e l’unica cosa che conta davvero fosse la prossima giocata.

La domanda sorgerà spontanea: da dove nasce tutto questo? Le cause del comportamento ludopatico sono state teorizzate dai diversi filoni di ricerca. Le teorie biologiche, ad esempio, sostengono che alla base del disturbo ci siano predisposizioni fisiologiche che interagiscono con la storia di vita dell’individuo e con determinati fattori ambientali: difatti, le persone con dipendenza presentano vulnerabilità neurobiologiche, problemi nel controllo degli impulsi e alterazioni nei sistemi di alcuni neurotrasmettitori, soprattutto quelli che interessano la dopamina, la serotonina e la noradrenalina. Altri studi hanno messo in luce il possibile coinvolgimento della genetica, poiché la propensione al gioco d’azzardo è più presente all’interno della stessa famiglia.

Ad oggi, il modello più esaustivo sul Disturbo da Gioco d’Azzardo Patologico sembra essere un modello integrato che include molteplici concause nello sviluppo e nel mantenimento del disturbo. Secondo tale concettualizzazione, lo sviluppo della ludopatia dipenderebbe dall’incontro di fattori predisponenti (problematiche storie familiari, fattori genetici, anomalie neurobiologiche e l’apprendimento durante l’infanzia basato sull’osservazione di determinati comportamenti – cioè il modeling) e fattori precipitanti o scatenanti (eventi di vita che espongono l’individuo al gioco per la prima volta). Si aggiungono anche fattori di mantenimento, cioè rinforzi ottenuti durante il gioco (vincite, eccitazione, sollievo da vissuti spiacevoli) che spingono l’individuo a ricorrere al comportamento patologico ogniqualvolta si senta fragile.

Il trattamento e il ruolo della terapia

Negli anni, sono stati sviluppati trattamenti specifici per il Gioco d’Azzardo Patologico. Tra i più efficaci, risultano la terapia cognitivo comportamentale e gli approcci integrati. Questi trattamenti hanno lo scopo di arrivare a comprendere quali siano i meccanismi che stanno alla base del disturbo da gioco, per poi individuare strategie alternative per gestire il disturbo nel quotidiano, arrivando possibilmente all’esposizione controllata ai trigger della dipendenza. Un problema enorme legato alla ludopatia, infatti, è la presenza massiccia di strumenti (gratta e vinci, slot machine ecc.) facilmente requisibili in qualsiasi negozio di tabacchi. Per gli individui affetti da ludopatia, anche solo la vista di questi trigger si associa a un aumento improvviso del desiderio di giocare, che spesso non viene frenato per la mancanza di controllo sugli impulsi.

Qualora la dipendenza fosse più severa e la psicoterapia, da sola, non fosse sufficiente, potrebbe essere necessario affiancare una terapia di tipo farmacologico, specialmente nei casi in cui il paziente abbia sviluppato anche altri disturbi psicopatologici, quali depressione o disturbi d’ansia.

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Bibliografia

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Sitografia

www.ludopatiaitalia.it/blog/danni-emotivi-relazionali-finanziari-gioco-dazzardo

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