Disturbo ansioso depressivo

Cosa accade quando ansia e depressione si incontrano

Il disturbo ansioso depressivo è caratterizzato dalla presenza concomitante di sintomi tipici, rispettivamente, dell’ansia e della depressione. Per questa ragione, si tratta di un disturbo ibrido, complesso e multi sfaccettato, che spesso ha conseguenze negative sulla vita delle persone che ne sono affette.

La presenza di sintomi concomitanti rende complessa l’individuazione della diagnosi corretta, soprattutto perché chi ne soffre, nel corso dei giorni, riporta un’alternanza di questi sintomi: in alcuni momenti, può prevale l’aspetto ansioso, per poi lasciare spazio ai sintomi depressivi. I sintomi possono alternarsi rapidamente, essere costanti per un periodo di tempo, oppure essere intermittenti. Nel corso dell’articolo, vedremo quali sintomi possono caratterizzare questo disturbo, le cause che lo scatenano e com’è possibile affrontare in modo concreto la situazione.

Ascolta la versione audio dell’articolo

Che cos'è la sindrome ansioso depressiva

Cos’è l’ansia?
L’ansia è uno stato di agitazione e di forte apprensione, dovuto a timore, incertezza, attesa di qualcosa. È uno stato di allerta e tensione che ha una funzione biologica, poiché serve a garantire la sopravvivenza di fronte a una minaccia. Tuttavia, se l’ansia è presente in assenza di un pericolo e se è persistente, diventa una risposta non adattiva e disfunzionale.

Cos’è la depressione?
Come detto per l’ansia, anche la tristezza, emozione alla base della depressione, è una risposta fisiologica che gli individui provano di fronte a una perdita. L’emozione della tristezza è una risposta automatica e funzionale, che diventa non adattiva quando si prolunga nel tempo e se diventa pervasiva. In questo stato, si altera la percezione di sé stessi e della realtà, compromettendo il funzionamento della persona.

Cos’è la sindrome ansioso depressiva?
Si parla di sindrome ansioso depressiva quando vengono soddisfatti contemporaneamente i criteri diagnostici dell’ansia e della depressione. È complesso riconoscere e diagnosticare tale disturbo: la diagnosi richiede molta competenza, poiché saranno presenti sintomi ansiosi associati a sintomi depressivi, che potranno presentarsi con caratteristiche, intensità e frequenza molto variabile.

È possibile che la persona possa sentirsi triste e apatica, non provare piacere nelle attività quotidiane e, allo stesso tempo, sentirsi agitata e tesa. Ma quali sono, nel dettaglio, i sintomi che caratterizzano questo disturbo?

Sintomi del disturbo ansioso depressivo

I sintomi riferibili al disturbo ansioso depressivo sono innumerevoli:

  • difficoltà di memoria e di concentrazione;
  • bassa autostima e immagine negativa di sé;
  • pessimismo e tristezza;
  • irritabilità e facilità al pianto;
  • stanchezza e disturbi del sonno;
  • preoccupazione eccessiva;
  • solitudine e/o isolamento;
  • mancanza di energia;
  • aumento o mancanza di appetito;
  • pensieri e comportamenti suicidi.

Le caratteristiche sopra descritte sono poi accompagnate da sintomi fisici quali:

  • cefalea;
  • disturbi gastro-intestinali;
  • disturbi dell’apparato muscolo-scheletrico;
  • vertigini;
  • secchezza della fauci;
  • tachicardia;
  • tremori.

Il disturbo ansioso depressivo può durare da alcune settimane a diversi mesi, e la durata dei sintomi dipende da molti fattori, tra cui l’intensità del disturbo, la presenza di altre patologie, la capacità dell’individuo di gestire lo stress e il supporto sociale di cui può beneficiare.

Come può aiutarmi uno psicologo online?

Abbiamo chiesto alla Dott.ssa Giada Fiume, Psicoterapeuta, Formatrice e Direttore Scientifico ContactU cosa spinge una persona a intraprendere un percorso di psicoterapia, e come questa scelta può aiutare ognuno a entrare in una dimensione di cambiamento.

Compila il questionario per una seduta gratuita con uno dei nostri terapeuti e fai il tuo primo passo verso il benessere

Cause e conseguenze

Le cause del disturbo ansioso depressivo sono disparate. Si possono annoverare cause biologiche e ambientali e, molto spesso, è la combinazione di questi fattori a far sviluppare il disturbo. I fattori predisponenti sono l’esposizione a stressor prolungati nel tempo, aver subito traumi, vivere in uno stato di indigenza, avere una storia familiare caratterizzata da malattie mentali, avere una rete sociale povera o inesistente.

È poi importante tener conto del fatto che alcune persone possono avere una predisposizione genetica a sviluppare questo disturbo, che a sua volta può essere scatenato o rinforzato da eventi stressanti o traumatici. Anche lo stile di vita ha un peso importante nell’eziologia del disturbo. Avere una scarsa cura del proprio ritmo di sonno-veglia e dell’alimentazione, o fare abuso di alcolici, può facilitare lo sviluppo dei sintomi sopra descritti.

In ultimo, occorre poi tenere in conto il fatto che il disturbo ansioso depressivo si possa sviluppare in modo reattivo, ossia in risposta a un evento scatenante, come un lutto, la perdita di un lavoro, una malattia. In questo caso, quindi, è possibile identificare un evento scatenante a cui il soggetto risponde con l’insorgenza dei sintomi.

Anche le conseguenze del disturbo ansioso depressivo sono diverse. L’impatto dei sintomi si rintraccia in diverse aree del funzionamento della persona, da una compromissione della vita lavorativa e sociale, al funzionamento fisico e psicologico.

Il trattamento del disturbo ansioso depressivo

Il disturbo ansioso depressivo è complesso da riconoscere e diagnosticare. È quindi opportuno affidarsi a un professionista psicologo o psicoterapeuta per diagnosticare e trattare tale quadro sintomatologico. La sua cura, inoltre, richiede un’alta personalizzazione del trattamento.

Ovviamente, se diagnosticato in maniera adeguata e tempestiva, il trattamento risulterà maggiormente efficace, riuscendo a ridurre durata e gravità dei sintomi. Quello che risulta molto efficace è il trattamento integrato di farmacoterapia e psicoterapia. I sintomi ansiosi e depressivi possono essere, soprattutto nella fase iniziale del trattamento, alleviati dall’uso di ansiolitici e antidepressivi. Insieme a una efficace psicoterapia, che possa prevedere un approccio integrato, si può riscontrare una riduzione dei sintomi e un miglioramento della qualità della vita.

È importante predisporre un intervento che possa aiutare il paziente a individuare strategie più adattive nella gestione dei sintomi, attraverso l’uso di tecniche integrate specifiche. Una parte dell’intervento, poi, sarà dedicata a migliorare la qualità della vita del soggetto, focalizzando l’attenzione sullo stile alimentare, lo sport, le relazioni e la rete sociale. Un lavoro del genere, effettuato su più livelli, permetterà di ridurre i sintomi e fornire all’individuo delle strategie per gestire in modo più efficace i fattori di stress che incontrerà nella quotidianità.

Pensi che la psicoterapia possa fare al caso tuo?

Prenota un colloquio conoscitivo gratuito con un professionista.

Bibliografia

Caprara G. V. et al., TPC – Turning Potentials into Capacities. Firenze, Hogrefe, 2016

Gardner H., Formae mentis, Feltrinelli, 2005.

Goleman D., La psicologia dell’intelligenza emotiva. Milano, Haschette, 2018.

Goleman D., Emotional Intelligence, New York, Bantam, 1995.

Mayer J.D., Salovey P. e Caruso D.R., Mayer-Salovey-Caruso Emotional Intelligence Test (MSCEIT). User’s Manual. Toronto, Canada: Multi-Health Systems Inc. di Valeria Destefani, 2002.

Nel caso tu abbia una segnalazione su un contenuto di questo articolo puoi scrivere se vuoi a info@contactu.it.

Saremo lieti di ascoltare cosa hai da dirci.

Supervisione editoriale dei contenuti

Sappiamo bene che i nostri articoli trattano tematiche sensibili e sentiamo una grande responsabilità verso ogni nostro lettore. Ecco perchè ogni contenuto del nostro blog è revisionato ed approvato dalla nostra redazione prima di essere pubblicato, per verificarne la chiarezza e la completezza.

Ti potrebbero interessare anche