Come gestire i conflitti all'interno della coppia

Il conflitto, all’interno della coppia, può essere causa di paure e sofferenza. Allo stesso tempo, però, se ben gestito, può rappresentare una fase fisiologica nel ciclo di vita della relazione, che aiuta nell’affermazione degli individui che compongono la coppia. Ma come gestire al meglio i conflitti?

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I litigi nelle relazioni di coppia

“L’amore non è bello se non è litigarello”. Tante volte, questo luogo comune si insinua nelle conversazioni, utilizzato per sdrammatizzare l’umore negativo in seguito a un litigio con il proprio partner e che, molto spesso, ottiene il risultato di svalutare la rabbia o lo sconforto che si provano. Queste emozioni negative dipendono dalla natura stessa del litigio, poiché durante una discussione non ci si sente connessi con il proprio partner, e questo stato di comunicazione insufficiente causa sensazioni di frustrazione, tristezza e grande solitudine.

Per capire a fondo i motivi per cui i litigi, all’interno di una relazione, sono così complicati da gestire, è utile riportare l’analisi di Sue Jonson, psicologa clinica inglese, in merito al conflitto.

Il conflitto che intacca le relazioni di coppia ha a che fare con la disconnessione emotiva, con un senso di abbandono e di rifiuto, che deriva dal nostro profondo Bisogno di Attaccamento. […] Quando perdiamo la connessione emotiva col partner amato, abbiamo la tendenza naturale e innata a cercare di ristabilire la connessione, a cercare l’altro, soprattutto se ciò ha funzionato nel nostro passato. […] Ma, se la connessione non si ristabilisce in questo modo costruttivo, tutti tendiamo a usare altre due strategie per affrontare la paura di non appartenere: protestare, diventando arrabbiati o esigenti (dicendo, per esempio, cose come ‘Non mi hai mai aiutato a fare il caffè!’), pretendendo una risposta e forzando l’altro; oppure, se nella relazione abbiamo sperimentato molte altre delusioni o dispiaceri, l’unica soluzione a quel punto sarà chiudere fuori le emozioni e dire cose come ‘Me ne vado a prendere un caffè fuori!’. Questa è la danza della disconnessione: a turno, i partner possono pretendere dall’altro una risposta emotiva, arrabbiati e delusi (attaccare), oppure chiudersi e ritirarsi, delusi e impotenti (fuggire), per evitare di essere feriti ancora o, addirittura, per cercare di non pensare alle ferite e ai pericoli corsi, in uno stato mentale quasi di dissociazione emotiva (numb). Entrambi stanno vivendo la stessa paura: quella del rifiuto e dell’abbandono.

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Il conflitto serve a qualcosa?

Chiarite le motivazioni per cui un conflitto porta sofferenza all’interno della coppia, è importante capire anche come, se ben gestito, esso possa giovare alla relazione. Il conflitto, infatti, può anche condurre alla determinazione del proprio sé e alla differenziazione nella coppia stessa (IO-TU-NOI). Infatti, è possibile passare dalla fase dell’innamoramento (simbiosi) a quella dell’amore duraturo, solo affermando le proprie distinte identità e conoscendo le differenze tra i due partner. Si tratta di quello che Schopenhauer ha sapientemente rappresentato attraverso l’apologo della giusta distanza: “Una compagnia di porcospini, in una fredda giornata d’inverno, si stringe per proteggersi con il calore dei corpi. Ben presto, però, i porcospini avvertono le spine l’uno dell’altro e il dolore li costringe ad allontanarsi di nuovo. Quando poi il bisogno di scaldarsi li porta di nuovo a stare insieme, si lo stesso processo, e i porcospini vanno avanti e indietro tra due mali, finché non trovano la giusta distanza reciproca, che rappresenta per loro la migliore posizione”.

Per raggiungere la “giusta distanza” a volte è necessario passare attraverso il conflitto.

Allo stesso tempo, il rischio è che, se il conflitto resta irrisolto e non si attivano le giuste strategie emotive e cognitive per superarlo, esso perdurerà all’interno della coppia, attivando sempre di più il sentimento di perdita e di paura, così da rimanere bloccati all’interno di un circolo vizioso. Dunque, come gestire queste situazioni e rendere il conflitto, in qualche modo, utile e produttivo?

Come gestire al meglio un conflitto all'interno della coppia

È prima di tutto necessario comprendere ed essere consapevoli di cosa sta accadendo durante la discussione, e centrarsi verso sé stessi, entrare in contatto con le proprie emozioni, e con ciò che si sta attivando sé in relazione al partner.

Per superare i blocchi della comunicazione, arrivano a nostro supporto delle abilità specifiche che si possono imparare e allenare.

  • Preparare la scena: quando vi trovate coinvolti in una discussione improduttiva, fate una pausa, fermatevi e pianificate insieme un momento preciso in cui poter riprendere l’argomento e parlarne.
  • Messaggi in prima persona: usare un linguaggio che non incolpi il proprio partner permetterà di abbassare le difese. I messaggi in prima persona (la tecnica del “messaggio io”) esprimono sentimenti e ansie che sono provocate in voi dal comportamento dell’altro.
  • Ascolto attivo: vi mette in connessione con l’altro per comprenderne i sentimenti, i bisogni e le ansie provocate dall’argomento specifico.
  • Restare sull’argomento: per evitare che le discussioni si allarghino, permettendovi di risolvere un problema alla volta.

Una volta messe a punto queste abilità comunicative, è importante nella coppia giungere a risoluzione del problema. In che modo?

Prima di tutto, accordarsi sui problemi da risolvere, che devono essere condivisi in modo chiaro e preciso: è poco produttivo aspettarsi che l’altro comprenda da solo, meglio fare una richiesta esplicita.

Per giungere a una soluzione, può essere d’aiuto la tecnica del brainstorming, nella quale definite insieme un obiettivo e vi concentrate per cercare soluzioni specifiche per raggiungerlo.

Una volta preso l’impegno, mettetelo in pratica.

La terapia di coppia è un validissimo supporto per imparare a stare nella relazione, imparando insieme, all’interno di un setting privo di giudizio, sincero e in ascolto, come mettere in pratica questi passi. Come sappiamo, imparare una nuova abilità o cambiare un modello di comportamento richiede tempo, sforzo, impegno e pratica. Un lavoro che verrà ricompensato attraverso il ritrovamento di un benessere personale e della coppia.

Bibliografia

Jhonson S. (2022), Hold Me Tight, Seven Conversation for a Lifetime of Love, Raffaello Cortina Editore, Milano.

Jhonson S. (2012), Creare relazioni. Manuale di terapia di coppia focalizzata sulle emozioni, Istituto Scienza Cognitive, Firenze.

Giusti E. (2021), Slide “Master Breve Intensivo Sulla Coppia”, ASPIC, Roma.

Sitografia

www.youtube.com/watch?v=e2C9yUVdQjg

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