Abilità per la vita: le life skills

life skills

Le abilità, o competenze, per la vita, conosciute più comunemente come life skills, sono un insieme di capacità relazionali e sociali che si acquisiscono tramite l‘esperienza, soprattutto delle situazioni di vita quotidiana. Sono state individuate nel 1993 dall‘Organizzazione Mondiale della Sanità, che le ha definite come capacità umane utili per il superamento degli ostacoli e abilità che permettono di vivere al meglio delle proprie possibilità.

“Tu sei la sola persona sulla terra che può usare la sua abilità. È una responsabilità sorprendente.” Zig Ziglar.

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Cosa sono le life skills

A una crescente complessità della realtà sociale è necessario che corrisponda un rafforzamento di quelle competenze e capacità a cui poter attingere per affrontare adeguatamente le richieste della vita quotidiana. In tal senso, è possibile lavorare sulle proprie life skills, le abilità per la vita, che rappresentano il bagaglio di competenze diffuse di cui equipaggiarsi per rispondere in maniera adeguata alle richieste dell‘attuale società. Avere un valido set di abilità permette di essere protagonisti attivi e responsabili del proprio percorso di vita.

Quali sono le life skills

L‘OMS ha descritto tre gruppi di life skills:

  • competenze cognitive: che potenziano la capacità di pensare;
  • competenze emotive: che aiutano a riconoscere e gestire le emozioni;
  • competenze relazionali: che servono per riuscire a stare in relazione con gli altri.

 

Queste tre macro aree comprendono dieci specifiche life skills:

  1. decision making, la capacità di prendere decisioni in modo consapevole;
  2. problem solving, l‘abilità di risolvere i problemi;
  3. pensiero creativo, la capacità di ideare differenti soluzioni allo stesso problema;
  4. pensiero critico, l‘abilità di analizzare le informazioni e le esperienze da diversi punti di vista;
  5. comunicazione efficace, saper comprendere e usare in modo efficace i canali comunicativi;
  6. abilità nelle relazioni interpersonali, sapersi relazionare in modo positivo con gli altri;
  7. autoconsapevolezza, conoscere sé stessi;
  8. empatia, comprendere gli altri;
  9. gestione delle emozioni, riconoscere e saper regolare le emozioni;
  10. gestione dello stress, riconoscere e saper gestire le fonti di stress.

Per alcune di queste abilità è possibile avere una predisposizione innata che si esprime e prende forma nel momento in cui ci si mette alla prova; altre competenze si acquisiscono per necessità. Queste competenze vanno esercitate, confrontandosi con le esperienze della vita quotidiana, occorre provare, sbagliare e assimilare nuove strategie, apprendendo dai propri errori.

Le basi teoriche

I presupposti teorici delle life skills poggiano le fondamenta sulle teorie sviluppate da Albert Bandura secondo la teoria sociocognitiva. Per Bandura, le persone sono soggetti attivi, capaci di auto organizzarsi, autoregolarsi e riflettere su sé stessi. L‘individuo ricopre un ruolo di protagonista nel determinare il corso della propria esistenza. Affinché questo si realizzi, è necessario che la persona si senta all‘altezza delle situazioni e di poter esercitare influenza sugli eventi. La capacità di pianificare le azioni in vista di obiettivi predefiniti è tipica dell‘agire umano. A questo proposito, Bandura introduce il concetto di autoefficacia percepita, inteso come «la convinzione che le persone hanno nelle proprie capacità di organizzare e realizzare il corso di azioni necessario a gestire in modo adeguato le situazioni che incontreranno, in modo tale da raggiungere i risultati prefissati» (Bandura, 2000). Il senso di autoefficacia non è innato, bensì appreso durante tutto l‘arco della vita, e cresce o diminuisce a seconda delle esperienze. E qui entra quindi in gioco l‘importanza che possono ricoprire le competenze relative alle life skills e il loro apprendimento.

Come migliorare le life skills

Competenti non si nasce, lo si diventa, attraverso un processo di insegnamento e apprendimento. Gestire questo processo è uno dei compiti fondamentali della società. La famiglia e la scuola sono tuttora indispensabili agenzie educative per sviluppare le competenze per la vita. Anche altri ambiti di vita assumono valenza formativa, parliamo dei quartieri, dei posti di lavoro, dei servizi, ecc. e altre agenzie come i media, la televisione e soprattutto internet.

Nell‘attuale contesto socio-culturale, l‘inserimento delle life skills in attività scolastiche diventa un‘opportunità per fornire agli studenti nuovi strumenti per affrontare le richieste della vita. L‘apprendimento attivo è il metodo adatto all‘insegnamento delle life skills: tutte le forme di apprendimento cooperativo tra pari risultano essere strumenti preziosi da utilizzare all‘interno dei contesti scolastici. L‘apprendimento diventa, dunque, un evento sociale. Occorre sfruttare le potenzialità della comunicazione di tipo bidirezionale e circolare, al fine di responsabilizzare gli studenti rispetto al processo educativo. Si parla, in tal senso, di cooperative learning e peer helping, l‘insieme delle metodologie didattiche nelle quali gli studenti lavorano, insieme e in gruppo, in modo attivo e con l‘aiuto tra pari.

Differenza tra intelligenza emotiva e life skills

Anche se non direttamente collegata alle life skills, esiste un‘altra capacità che viene spesso erroneamente accomunata alle abilità per la vita: l‘intelligenza emotiva. Si tratta certamente di una caratteristica utile per condurre una vita di migliore qualità, ma non va confusa con le life skills. L‘intelligenza emotiva è definita come la capacità di riconoscere e comprendere le emozioni, acquisendo una consapevolezza utile per guidare coscientemente le proprie azioni. L‘acquisizione di alcune life skills, come l‘empatia, ha sicuramente un ruolo importante anche nello sviluppo dell‘intelligenza emotiva, ma le due capacità non vanno confuse.

Lifelong learning e life skills

Un ulteriore passaggio necessario è quello di osservare l‘apprendimento delle life skills in un‘ottica di lifelong learning. È utile, come detto, che l‘allenamento delle life skills avvenga attraverso le principali agenzie di socializzazione (scuola e famiglia). Occorre, però, che questo insegnamento si possa poi estendere a mezzi e contesti sempre più ampi e variegati, che possano comprendere programmi di formazione in età adulta. Ogni individuo dovrebbe apprendere le competenze per la vita per far fronte agli ostacoli e vivere al meglio delle proprie possibilità. Insegnare le skills for life costituisce il fondamento della coesione sociale e della promozione della salute. Particolarmente ispiratori in tal senso possono essere il Community Learning e il Family Learning, che svolgono un ruolo particolarmente positivo per l‘insegnamento agli adulti in campo non-formale. Questo permetterà una competitività sostenibile, di garantire l‘equità sociale, di affrontare i temi dell‘inclusione sociale dei gruppi vulnerabili, della diversità e dell‘invecchiamento attivo.

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Bibliografia

Bandura A. (2000), Autoefficacia. Teoria e applicazioni, Erickson, Trento.

Boda G., Landi S. (2005), Life skills: il problem solving, Carocci, Torino.

Marmocchi P., Dall‘Aglio C., Zannini M. (2004), Educare le life skills. Come promuovere le abilità psicosociali e affettive secondo l‘Organizzazione mondiale della sanità, Erickson, Trento.

Pellai A., Tamborini B. (2021), Destinazione Vita. Life skills: il bagaglio essenziale per affrontare il viaggio più importante, Mondadori, Milano.

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