Crescita personale

Davvero la notte porta consiglio? Perché “dormirci su” prima di prendere una decisione può essere davvero utile

Il detto popolare “la notte porta consiglio” trova riscontro in molte situazioni della vita quotidiana, in cui la riflessione notturna sembra offrire una maggiore chiarezza mentale in un momento di pace, silenzio e un senso di lontananza dal caotico mondo alla luce del sole. Quante volte, di fronte a una decisione complessa, ci si è sentiti sopraffatti dall’urgenza di scegliere subito, salvo poi accorgersi che dopo una notte di sonno tutto appare più chiaro? Esiste una spiegazione scientifica per questo fenomeno, che esploreremo in questo articolo.

Le decisioni prese rapidamente sono influenzate dai bias

Quando si prende una decisione in modo impulsivo, si è spesso soggetti a bias cognitivi, ovvero distorsioni del ragionamento che possono portare a errori di valutazione: sono scorciatoie mentali che permettono un risparmio di energie della mente, per consentirci di ragionare in modo più rapido, anche a costo di commettere errori. L’urgenza di risolvere un problema induce la mente a semplificare le informazioni, privilegiando scorciatoie mentali che non sempre portano alla scelta migliore. Tra i bias più comuni vi sono l’effetto di ancoraggio, che porta a dare un peso eccessivo alla prima informazione ricevuta, e la conferma del pregiudizio, che spinge a selezionare solo le informazioni che supportano le convinzioni preesistenti. Questi meccanismi riducono l’oggettività della valutazione e possono condurre a decisioni poco vantaggiose o addirittura errate.

Un altro bias rilevante è l’effetto dell’urgenza, che induce a ritenere che una decisione rapida sia necessaria, anche quando non vi è alcuna reale pressione esterna. Questo fenomeno si verifica spesso nelle situazioni stressanti, quando la mente cerca di ridurre l’incertezza nel minor tempo possibile. Tuttavia, agire in fretta senza valutare adeguatamente le opzioni può comportare conseguenze negative a lungo termine. Ad esempio, chi prende decisioni d’acquisto impulsive potrebbe pentirsene successivamente, realizzando di aver scelto un prodotto meno conveniente o inadatto alle proprie necessità.

La branca cognitivo comportamentale della psicologia dimostra che le decisioni affrettate sono spesso guidate dalle emozioni più che dalla logica: stati d’animo come la paura, la rabbia o l’entusiasmo possono influenzare pesantemente il nostro giudizio, portando a scelte avventate o irrazionali. Questo è particolarmente evidente nelle decisioni finanziarie, nelle scelte personali e nei contesti lavorativi, dove una valutazione frettolosa può comportare errori difficili da correggere. In particolare, nel mondo degli investimenti, molte persone tendono a vendere le proprie azioni nei momenti di panico o a comprare quando i prezzi sono alle stelle, perdendo di vista un’analisi più razionale del mercato.

È in questo contesto che si inserisce il ruolo del riposo notturno. Esso non è solo un momento di pausa, ma un processo che favorisce l’elaborazione delle informazioni e la riorganizzazione dei pensieri, contribuendo a prendere decisioni più razionali e ponderate. Numerose ricerche in ambito psicologico e neuroscientifico confermano che il sonno (soprattutto nella sua fase REM, quella in cui tipicamente avvengono incubi e sogni) svolge un ruolo cruciale nella memoria e nella risoluzione dei problemi. Durante le fasi del riposo, infatti, il cervello filtra e organizza i dati ricevuti nel corso della giornata, facilitando la distinzione tra informazioni utili e superflue. Questo processo consente di affrontare i problemi con una prospettiva più chiara e meno influenzata dall’ansia e dallo stress. Inoltre, il sonno aiuta a consolidare i ricordi e le esperienze, permettendo alla mente di creare connessioni più profonde tra concetti e idee, migliorando così la capacità di prendere decisioni informate e razionali.

Perché prendere una decisione dopo una notte di riflessione

Dormire su una decisione consente alla mente di elaborare le informazioni in modo più efficace e meno influenzato dall’emotività del momento. Durante il sonno, infatti, il cervello rielabora le esperienze vissute e le informazioni acquisite, creando nuove connessioni e offrendo una prospettiva più ampia e razionale. Il riposo favorisce, inoltre, una riduzione dello stress e dell’ansia, permettendo di affrontare la decisione con maggiore lucidità, senza il sovraccarico emotivo che la pressione e l’urgenza spesso comportano. La separazione temporale tra il momento in cui si acquisiscono le informazioni e quello in cui si decide aiuta a filtrare gli elementi rilevanti e a ridurre l’influenza dei bias cognitivi. Questa pausa permette di valutare con più attenzione le possibili conseguenze, aumentando la probabilità di compiere una scelta più consapevole e ponderata.

Uno studio condotto dall’Università di Harvard ha dimostrato che il sonno favorisce la capacità di problem-solving e il pensiero critico. Durante la fase REM il cervello riorganizza i ricordi e analizza le informazioni con una prospettiva più ampia, contribuendo a individuare soluzioni innovative. Questo spiega perché molte persone, al risveglio, trovano più facile risolvere un problema che sembrava irrisolvibile la sera prima. Oltre agli effetti cognitivi, il sonno aiuta anche a ridurre l’influenza delle emozioni negative. Le situazioni stressanti o cariche di tensione emotiva spesso offuscano il giudizio, portando a scelte poco ponderate. Concedersi una notte di riposo permette di distaccarsi dall’emozione del momento, offrendo una visione più equilibrata della situazione. Questo approccio è particolarmente utile nelle relazioni interpersonali, dove una risposta impulsiva può avere conseguenze dannose.

Per via della sua efficacia, la tecnica del “dormirci su” è stata adottata anche nel mondo degli affari e della leadership. Molti imprenditori e manager di successo consigliano di posticipare le decisioni importanti almeno fino al giorno successivo, per evitare errori dettati dalla fretta. Questo metodo è particolarmente efficace nelle negoziazioni, dove il tempo aggiuntivo consente di valutare meglio le alternative e di anticipare le mosse dell’altra parte. Inoltre, grandi leader come Steve Jobs e Jeff Bezos hanno sempre sostenuto l’importanza di prendersi il tempo necessario per riflettere prima di compiere scelte strategiche.

La saggezza popolare e il fondamento scientifico

Appare ora più chiaro che la saggezza popolare trova conferma nella scienza: dormire prima di prendere una decisione può davvero aiutare a fare scelte migliori. Il sonno consente di ridurre l’impatto delle emozioni immediate e dei bias cognitivi, facilitando una valutazione più razionale e approfondita. Anziché lasciarsi trasportare dall’impulso del momento, concedersi il tempo per riflettere e lasciare che la mente lavori in modo autonomo durante la notte può fare la differenza tra una decisione affrettata e una ponderata.

Numerosi studi neuroscientifici e psicologici supportano l’idea che il sonno non sia solo un momento di riposo, ma anche una fase attiva in cui il cervello rielabora e organizza le informazioni. Questo processo migliora la capacità di analisi e favorisce un approccio più strategico ai problemi. La qualità della decisione dipende non solo dalle informazioni disponibili, ma anche dallo stato mentale in cui vengono elaborate. Prendere tempo per riflettere aiuta a considerare alternative che in un primo momento potrebbero sembrare irrilevanti, ma che possono rivelarsi determinanti.

In un mondo sempre più frenetico, dove si è costantemente sollecitati a prendere decisioni rapide e a muoversi costantemente tra scelte insidiose per raggiungere il successo, la capacità di prendersi il proprio tempo, fermarsi e riflettere sulla scelta da compiere diventa un’abilità preziosa. “Dormirci su” non è solo un modo di dire, ma un vero e proprio modo di vivere, uno strumento per migliorare la qualità delle nostre scelte. Adottare questo approccio consente di affrontare le sfide con maggiore sicurezza e consapevolezza, riducendo il rischio di errori e aumentando la probabilità di successo. La prossima volta che ci si trova di fronte a una scelta difficile, prendere una pausa e rimandare la decisione al giorno dopo potrebbe essere la strategia migliore.

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