Ansia

Ansia: soluzioni tra mente, natura e medicina

L’ansia è una risposta naturale del nostro organismo a ciò che percepiamo come minaccioso o incerto. È un’emozione fisiologica, utile alla sopravvivenza, che attiva l’organismo per prepararci ad affrontare una difficoltà. Assume un’importante funzione adattiva, può migliorare la concentrazione e la preparazione in situazioni stressanti, come un esame o un intervento pubblico. Il problema emerge quando questa risposta naturale diventa cronica, invasiva e interferisce con la qualità della vita. Questo stato ansiogeno persistente può portare a difficoltà di concentrazione, alterazioni del sonno, disturbi fisici e una generale sensazione di malessere che spesso si autoalimenta.

Negli ultimi decenni, si è osservato un crescente interesse da parte di molti individui nel ricorrere a strategie autonome per la gestione dei sintomi ansiosi, che includono sia l’uso di farmaci da banco, sia il ricorso a rimedi naturali. Questa tendenza si presenta in un contesto in cui coesistono diversi approcci alla salute mentale, dal trattamento farmacologico alla psicoterapia, dall’autogestione consapevole al benessere integrato.

Questo articolo intende offrire una panoramica neutra e basata su dati scientifici sull’uso dei farmaci ansiolitici senza prescrizione e sull’utilizzo di rimedi naturali, considerando i potenziali benefici, le limitazioni e le implicazioni dal punto di vista psicologico.

Farmaci ansiolitici senza prescrizione: quali sono e come vengono utilizzati

Prodotti comunemente impiegati

I farmaci ansiolitici propriamente detti (es. benzodiazepine, antidepressivi SSRI e SNRI) richiedono prescrizione medica. Tuttavia, alcuni farmaci da banco vengono talvolta utilizzati con lo scopo di lenire i sintomi ansiosi, pur non essendo indicati specificamente per tale utilizzo.

  • Antistaminici sedativi (es. difenidramina, doxilamina): utilizzati per favorire il sonno, possono avere un effetto calmante e ridurre temporaneamente lo stato di attivazione ansiosa [1].
  • Integratori a base di melatonina, a volte combinati con erbe rilassanti, per regolare il ritmo sonno-veglia [2].
  • Sostanze come L-teanina, magnesio, triptofano o GABA, proposte per il loro possibile effetto ansiolitico lieve [3].

Questi prodotti sono reperibili senza ricetta e, in molti casi, vengono considerati sicuri se utilizzati in modo occasionale e secondo le indicazioni riportate. Alcuni utenti riferiscono una riduzione temporanea della tensione emotiva o una maggiore facilità nell’addormentamento.

Contesti di utilizzo e percezione soggettiva

Le motivazioni che portano le persone a scegliere un farmaco da banco per affrontare l’ansia possono essere molteplici. Alcuni riferiscono la volontà di gestire autonomamente sintomi considerati lievi o transitori. Altri preferiscono evitare il contatto con servizi sanitari o provano disagio all’idea di iniziare un trattamento farmacologico a lungo termine. In altri casi, può esserci un desiderio di trovare sollievo immediato in momenti percepiti come critici.

Dal punto di vista psicologico, queste scelte possono essere interpretate come tentativi di ristabilire un senso di controllo e contenimento della sofferenza emotiva. Tuttavia, l’efficacia percepita può variare in base alla sensibilità individuale, al contesto e alla natura dell’ansia stessa.

Considerazioni scientifiche

Sebbene alcuni prodotti mostrino effetti sedativi, l’evidenza sulla loro efficacia specifica contro l’ansia è spesso limitata o poco conclusiva. Ad esempio, l’assunzione orale di GABA potrebbe avere una biodisponibilità molto bassa a livello cerebrale [4], e l’effetto ansiolitico di alcune sostanze può derivare più da un’influenza indiretta sul sonno o sul rilassamento che da un’azione diretta sui circuiti neurali dell’ansia [5].

La risposta a questi trattamenti può essere influenzata anche dal cosiddetto effetto placebo, ovvero dall’aspettativa di beneficio che una persona associa al prodotto assunto. Questo non sminuisce il valore dell’esperienza soggettiva, ma suggerisce la necessità di considerare le risposte individuali in modo ampio e non riduzionista [6].

Rimedi naturali: fitoterapia e integrazione nel benessere psicofisico

Piante officinali e soluzioni terapeutiche

La fitoterapia utilizza piante medicinali per finalità terapeutiche. Alcuni rimedi erboristici sono tradizionalmente impiegati per ridurre l’ansia lieve o per promuovere uno stato di rilassamento.

  • Valeriana (Valeriana officinalis): impiegata per i suoi effetti calmanti, è spesso utilizzata in preparati per l’insonnia e l’irrequietezza [7].
  • Passiflora (Passiflora incarnata): ha mostrato in alcuni studi un effetto ansiolitico, con un buon profilo di tollerabilità [8].
  • Kava (Piper methysticum): conosciuta per le sue proprietà ansiolitiche, il suo uso è stato limitato in alcuni paesi per segnalazioni relative alla salute epatica [9].

La scelta di questi rimedi si inserisce spesso in una visione olistica della salute, in cui corpo e mente sono considerati strettamente interconnessi. In alcuni casi, l’efficacia percepita deriva anche dal rituale di assunzione o dal contesto in cui viene utilizzato il rimedio.

Integratori e sostanze naturali non vegetali

Oltre alle piante, vengono spesso utilizzati anche:

  • Magnesio, coinvolto in numerosi processi neurologici, può contribuire a modulare la risposta allo stress [10].
  • L-teanina, un aminoacido del tè verde, è studiata per i suoi effetti rilassanti senza sedazione [11].
  • Omega-3, oggetto di studi su ansia e umore, soprattutto in persone con infiammazione sistemica o stress cronico [12].

Limiti e potenzialità dei rimedi naturali

Dal punto di vista psicologico, il ricorso ai rimedi naturali può essere interpretato come parte di un approccio proattivo alla gestione del benessere. In alcuni casi, l’uso di questi rimedi è associato a pratiche di autocura più ampie, come l’alimentazione consapevole, la meditazione o l’esercizio fisico. Tuttavia, è importante considerare che “naturale” non è sinonimo di “privo di effetti”, e che alcune sostanze possono avere interazioni con altri farmaci o condizioni di salute preesistenti. Inoltre, la variabilità nella qualità dei prodotti erboristici può incidere sulla loro efficacia.

Pratiche psicologiche e approcci integrati

Tecniche di regolazione emotiva

In ambito psicologico, sono ampiamente utilizzate tecniche basate sull’autoregolazione emotiva, che possono essere integrate con l’uso di rimedi non farmacologici.

  • Mindfulness e meditazione, che promuovono la consapevolezza non giudicante dei pensieri e delle emozioni [13].
  • Tecniche di respirazione consapevole e rilassamento muscolare progressivo, che agiscono sul sistema nervoso autonomo [14].
  • Training cognitivi, per riconoscere e modificare pensieri disfunzionali legati all’ansia.

Questi approcci possono essere utilizzati sia in contesti clinici che preventivi e spesso sono associati a un aumento della sensazione di autoefficacia, ovvero la percezione di poter affrontare le situazioni stressanti in modo efficace.

Esercizio fisico e regolazione dell’umore

L’attività fisica regolare è un altro strumento ampiamente riconosciuto nella promozione del benessere psicologico. Studi hanno evidenziato che l’esercizio aerobico può favorire la regolazione dei neurotrasmettitori implicati nei disturbi d’ansia e contribuire a una maggiore stabilità emotiva [15].

Prospettive psicologiche sull’autogestione dell’ansia

L’autogestione dei sintomi ansiosi attraverso farmaci da banco o rimedi naturali può rappresentare un tentativo di affrontare la sofferenza emotiva con strumenti percepiti come accessibili, familiari o culturalmente accettabili. È possibile che in alcune fasi della vita l’individuo cerchi soluzioni che non implichino un intervento specialistico, e ciò non è di per sé patologico.

Dal punto di vista psicologico, l’importanza risiede nella consapevolezza con cui queste scelte vengono fatte. Riconoscere i propri stati emotivi, osservarli senza giudizio e valutare se sono compatibili con il proprio equilibrio psicofisico è un passaggio centrale. In alcuni casi, strategie autonome possono essere sufficienti; in altri, può essere utile o necessario un supporto psicoterapico o medico, soprattutto se i sintomi diventano persistenti, interferiscono con il funzionamento quotidiano o generano sofferenza significativa.

Conclusioni

L’impiego di farmaci da banco e rimedi naturali per gestire l’ansia è una pratica sempre più diffusa, espressione del desiderio di trovare sollievo in modo accessibile e immediato. Le ragioni che portano a queste scelte sono molteplici e profondamente personali: spaziano dalla ricerca di un benessere immediato alla volontà di evitare trattamenti farmacologici più invasivi. Proprio per questo, è fondamentale adottare uno sguardo aperto e non giudicante verso chi sceglie tali approcci.

Le evidenze scientifiche mostrano che, in contesti di ansia lieve o transitoria, questi strumenti possono effettivamente offrire un aiuto significativo, sebbene spesso limitato nel tempo o nella portata. È tuttavia essenziale riconoscerne i limiti e comprendere che non sempre rappresentano una soluzione definitiva. Integrare queste pratiche con un supporto psicologico strutturato – come la psicoterapia – consente di affrontare non solo i sintomi, ma anche le cause più profonde del disagio.

In un’ottica realmente centrata sulla persona, l’ascolto delle proprie esigenze, la conoscenza delle opzioni disponibili e la possibilità di scegliere consapevolmente sono già parte del processo di cura. L’ansia, infatti, non va vista come un nemico da eliminare, ma come un segnale prezioso, che può guidarci verso un equilibrio più autentico. Quando però diventa persistente, soffocante o ci impedisce di vivere pienamente, è importante non rimanere soli. Nessun approccio è valido in assoluto per tutti: il vero cambiamento nasce da un percorso individuale, cucito su misura, che tenga conto della nostra storia, delle nostre vulnerabilità ma anche delle nostre risorse.

L’obiettivo non è semplicemente ridurre l’ansia, ma imparare a viverla in modo diverso: con maggiore libertà, lucidità e padronanza. Perché il benessere psicologico non è l’assenza di ansia, ma la capacità di gestirla senza esserne travolti.

Contributo a cura di Dott.ssa Roberta Iannuzzo

Bibliografia

1. Morin, C.M. et al. (2005). The nature of benzodiazepine dependence in anxiety disorders. J Clin Psychiatry.

      2. Wade, A.G. et al. (2007). Melatonin for the treatment of primary insomnia. Int Clin Psychopharmacol.

      3. Hidese, S. et al. (2019). Effects of L-theanine administration on stress-related symptoms. Nutrients.

      4. Boonstra, E. et al. (2015). Neurotransmitters in anxiety and depression: GABA. Neurosci Biobehav Rev.

      5. Sarris, J. et al. (2013). Nutraceuticals and herbal medicines in anxiety. Nutr Neurosci.

      6. Benedetti, F. (2014). Placebo Effects. Oxford University Press.

      7. Miyasaka, L.S. et al. (2006). Valerian for treating insomnia: A systematic review. Sleep Med.

      8. Akhondzadeh, S. et al. (2001). Passionflower in the treatment of anxiety: A randomized controlled trial. J Clin Pharm Ther.

      9. Teschke, R. & Lebot, V. (2011). Kava hepatotoxicity: a clinical review. Ann Hepatol.

      10. Boyle, N.B. et al. (2017). The effects of magnesium supplementation on stress in humans. Nutrients.

      11. White, D.J. et al. (2016). L-theanine and caffeine in combination affect cognition and mood. Nutr Neurosci.

      12. Su, K.P. et al. (2018). Omega-3 fatty acids in anxiety disorders: a meta-analysis. J Clin Psychiatry.

      13. Khoury, B. et al. (2013). Mindfulness-based therapy: a meta-analysis of anxiety and depression. J Consult Clin Psychol.

      14. Lehrer, P.M. et al. (2007). Heart rate variability biofeedback improves autonomic balance and reduces symptoms of anxiety. Appl Psychophysiol Biofeedback.

      15. Anderson, E. & Shivakumar, G. (2013). Effects of exercise and physical activity on anxiety. Front Psychiatry.

      Nel caso tu abbia una segnalazione su un contenuto di questo articolo puoi scrivere se vuoi a segreteria@contactu.it

      Saremo lieti di ascoltare cosa hai da dirci.

      Promozione Benessere Mentale
      Codice: TIASCOLTO

      Primo colloquio gratuito +
      2 sedute di terapia individuale a 38€ l'una (invece di 49€)

      Attivabile fino al 24/08 per le sedute fino al 30/09